Il sindaco europeista di Varsavia Rafał Trzaskowski è arrivato in testa al primo turno delle elezioni presidenziali del 18 maggio, precedendo di un soffio lo storico nazionalista Karol Nawrocki. Il secondo turno si terrà il 1 giugno.
Trzaskowski ha ottenuto il 31,36 per cento dei voti, contro il 29,54 per cento di Nawrocki, sostenuto dal partito Diritto e giustizia (Pis, destra ultraconservatrice), la formazione del presidente uscente Andrzej Duda.
Lo scrutinio è stato caratterizzato da una forte crescita dell’estrema destra, i cui due candidati, il deputato libertario Sławomir Mentzen e l’eurodeputato antisemita Grzegorz Braun, hanno ottenuto insieme più del 21 per cento dei voti.
Il tasso di partecipazione è stato del 67 per cento.
Una vittoria di Trzaskowski permetterebbe al governo centrista filoeuropeo guidato da Donald Tusk, in carica dal 2023, di mettere fine alla difficile coabitazione con Duda, mentre una vittoria di Nawrocki indebolirebbe l’esecutivo e potrebbe portare alle elezioni legislative anticipate, secondo alcuni analisti politici.
Si tratta quindi di un voto cruciale per il paese, che confina con l’Ucraina e fa parte dell’Unione europea e della Nato. In gioco ci sono anche il diritto all’aborto e i diritti della comunità lgbt+.
“Questo risultato ci fa capire che dobbiamo essere ancora più forti, ancora più determinati”, ha affermato Trzaskowski davanti ai suoi sostenitori.
“Mi opporrò alla firma di provvedimenti dell’Unione europea che limitino la sovranità della Polonia”, ha invece dichiarato Nawrocki, che ha costruito la sua campagna elettorale anche sulla lotta all’immigrazione. Nawrocki è un grande sostenitore del presidente statunitense Donald Trump.
Diritto di veto
In Polonia il capo dello stato ha poteri limitati, ma dispone del diritto di veto sulle leggi, una prerogativa che Duda ha usato spesso per bloccare i provvedimenti fatti approvare dalla coalizione guidata da Tusk.
Una vittoria di Trzaskowski permetterebbe quindi al governo di mantenere alcune promesse elettorali non ancora mantenute, anche in tema di diritto all’aborto. L’esecutivo potrebbe anche fare progressi nel ripristino dello stato di diritto, minato dal precedente governo ultraconservatore.
“Le prossime due settimane determineranno il futuro del paese”, ha dichiarato Tusk sul social network X.