Il 14 maggio la difesa civile palestinese ha affermato che almeno 80 persone sono morte negli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza, dopo che Israele ha annunciato un rafforzamento della sua offensiva.
Allo stesso tempo il governo guidato da Benjamin Netanyahu ha inviato una delegazione a Doha, in Qatar, per dei negoziati sugli ostaggi israeliani ancora in mano ad Hamas.
“Almeno 59 persone sono morte e decine sono rimaste ferite in un attacco condotto all’alba nel campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza”, ha dichiarato all’Afp Mahmoud Bassal, portavoce della difesa civile. Almeno 21 persone sono state uccise in altri attacchi.
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Cosa succede in Medio Oriente. A cura di Francesca Gnetti. Ogni mercoledì.
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Un video girato dall’Afp a Jabalia mostra donne in lacrime davanti a una fila di corpi avvolti in lenzuoli bianchi.
“Aveva solo nove mesi, cos’ha fatto di male?”, gridava una di loro.
“Chi non muore per un missile muore di fame, e chi non muore di fame muore per mancanza di medicine”, ha dichiarato Hassan Moqbel, che ha perso dei familiari nel bombardamento.
Dopo una breve pausa il 12 maggio per consentire il rilascio dell’ostaggio israelo-statunitense Edan Alexander, l’esercito israeliano ha ricominciato a bombardare il territorio palestinese, colpendo anche il 13 maggio due ospedali a Khan Yunis.
Secondo l’esercito israeliano, i due ospedali ospitavano centri di comando di Hamas.
“Nei prossimi giorni intensificheremo la nostra offensiva per distruggere definitivamente Hamas”, aveva dichiarato Netanyahu il 12 maggio.
Il giorno dopo il premier israeliano aveva aggiunto che i suoi servizi sono in cerca di paesi disposti ad accogliere gli abitanti della Striscia di Gaza. Nella notte tra il 4 e il 5 maggio il governo israeliano aveva approvato un piano che prevede la conquista del territorio.
Dal 2 marzo Israele sta inoltre bloccando l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, aggravando la catastrofe umanitaria in corso e causando gravi carenze di cibo, medicinali e carburante.
“V’invito ad agire con decisione per prevenire un genocidio a Gaza”, ha dichiarato il 13 maggio Tom Fletcher, responsabile delle operazioni umanitarie delle Nazioni Unite, rivolgendosi ai paesi membri del Consiglio di sicurezza.
“Israele sta deliberatamente imponendo condizioni di vita disumane ai civili nel territorio palestinese”, ha aggiunto.