◆ Le foreste europee stanno perdendo rapidamente la loro capacità di sequestrare il carbonio, mettendo a rischio il raggiungimento degli obiettivi sul clima, scrive New Scientist. Negli ultimi mesi la Finlandia e la Germania hanno annunciato che le loro foreste sono passate da essere un pozzo di carbonio a una fonte di emissioni nette, una soglia che in Repubblica Ceca era stata varcata già nel 2018, mentre in Francia e in Norvegia la quantità di carbonio assorbita si è dimezzata negli ultimi anni. In parte questo declino è attribuibile all’aumento degli alberi abbattuti nelle foreste commerciali, legato alla crescita della domanda di legname dopo le sanzioni imposte alla Russia per l’invasione dell’Ucraina. Ma il fenomeno è dovuto anche agli effetti del cambiamento climatico, come l’intensificarsi dei periodi di siccità e delle tempeste di vento, e alla diffusione di insetti infestanti come il bostrico tipografo, che sta decimando le foreste di abeti in gran parte d’Europa. Questo potrebbe complicare parecchio gli sforzi dell’Unione europea per ridurre le emissioni nette di gas serra. I piani della Commissione prevedono che l’assorbimento di anidride carbonica negli ecosistemi terrestri aumenti da 230 a 310 milioni di tonnellate all’anno entro il 2030, ma l’obiettivo potrebbe essere mancato di quasi il 30 per cento. Anche adottando metodi migliori per la gestione delle foreste, per compensare questo effetto sarà necessario accelerare la decarbonizzazione di altri settori dell’economia.
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Questo articolo è uscito sul numero 1619 di Internazionale, a pagina 106. Compra questo numero | Abbonati